Il nostro core business sono gli advergames, dei videogiochi realizzati per far divertire gli utenti in compagnia del brand con un obiettivo chiaro: conoscere e apprezzare il brand, incuriosire sul prodotto, supportare altre attività di comunicazione.
"Fruit Man" è stato un videogioco che ha racchiuso tutte queste caratteristiche, in più oltre all’aspetto puramente ludico del videogioco, era associato anche un concorso a premi.
Per il progetto "Fruit man" ci siamo occupati del layout grafico in pixel art e dello sviluppo in collaborazione con Gamindo che ha coordinato il progetto. In questa sede, andremo ad esplorare tutti gli aspetti di questo lavoro, soprattutto relativamente all’utilità di inserire un videogame all’interno di una strategia di comunicazione.
Da Frullà a "Fruit Man", passando per Dinobros
Inserire un advergame all’interno di una campagna di comunicazione è un’ottima idea. Del resto, facciamo advergames, ma non è solo la nostra opinione a sostenere questa tesi, sono anche i risultati che si ottengono a darci ragione. La vera domanda da porsi prima di decidere se scegliere un videogioco come strumento di comunicazione è: cosa voglio ottenere? Leads, awareness, permanenza, partecipazione, condivisione, potremmo andare avanti ancora a lungo!
L’incontro con Frullà avvenuto in collaborazione con Gamindo, si è presentato da subito come promettente dal nostro punto di vista: un’azienda che produce, tra le altre cose, frullati di frutta monoporzione, destinati principalmente ad un target molto giovane, in età scolare, lancia il suo prodotto e vuole arrivare direttamente al suo target, utilizzando il suo stesso linguaggio. Un videogioco appare subito ideale. Attenzione però, i consumatori finali sono sicuramente i bambini ma chi ha il potere di spesa sono i genitori, dunque il videogioco dovrà catturare anche il loro immaginario, toccare leve di identità e nostalgia. Il richiamo a Pac-Man nella meccanica di gioco, risulta subito una buona idea da seguire.
"Fruit Man", il videogioco di Frullà
Come siamo arrivati alla proposta creativa, lo abbiamo appena visto. Un’analisi attenta del target primario, gli obiettivi chiari sui risultati da raggiungere e soprattutto la voglia di creare un videogioco divertente senza tempo.
La meccanica del gioco richiama il grande classico, Pac-Man, ma il protagonista è il packaging del prodotto in pixel art che deve muoversi per raccogliere quanti più frutti all’interno del gioco, evitando il cibo-spazzatura che si aggira indisturbato.
Come anticipato il videogioco era legato a un concorso a premi e ad oggi non è più disponibile per giocare.
Un vero peccato, ci siamo divertiti tantissimo nella realizzazione di questo progetto, è stata una buona occasione per giocare nell’ambiente che accoglie con più entusiasmo i nostri videogiochi, il target kids e i loro genitori nerd, come noi!